Effetto suolo e più sorpassi: ecco le F1 2022. Verstappen sul cambio regolamentare: "Non pensato per fermare Mercedes"
Il 2022, come già riportato in analisi precedenti, rappresenterà l'anno in cui il nuovo regolamento tecnico vedrà finalmente la luce, dopo essere stato rinviato di una stagione rispetto a quanto previsto per andare in contro ai team a causa del periodo di inattività conseguente al dilagare della pandemia. Il 2022, come detto, per molte scuderie sarà soprattutto uno spartiacque fondamentale, un'occasione da non farsi sfuggire dalle mani per tornare ad essere grandi, o magari per qualcun altro, per diventarlo definitivamente.
Un'occasione da non lasciarsi sfuggire
Se da un lato, ad esempio, in casa Ferrari, per voce dello stesso Mattia Binotto, le maggiori attenzioni dei tecnici sono già rivolte alla prossima rivoluzione, appare subito chiaro che le ambizioni del Cavallino passino anche da un onesto e cosciente accantonamento del campionato che verrà. Un anno di transizione che nella migliore delle ipotesi potrebbe regalarci le rosse costantemente in lotta per il podio. Non è stata una decisione semplice e in stile Ferrari, ma le limitazioni imposte agli sviluppi e all'utilizzo della galleria del vento, unite ad una necessaria distribuzione efficiente delle risorse in ottica contenimento costi, può aiutare i tifosi quantomeno a comprendere le ragioni di tale scelta.
Ne è convinto anche Ross Brawn, direttore tecnico del Cavallino nell'ultima epoca d'oro, il quale prevede che per rivedere una Ferrari competitiva bisognerà aspettare la nuova generazione di monoposto: "La loro priorità deve essere il 2022, non possono sprecare un'occasione simile."
C'è chi invece in ottica 2022, sperando in un azzeramento dei valori in campo, ha deciso di ritornare, certo di potersi giocare le sue chances. Fernando Alonso addirittura vorrebbe che ad Enstone, base Renault, dal primo gennaio fossero già tutti al lavoro sul progetto dell'anno successivo, ma ovviamente c'è ancora una stagione da iniziare e da onorare, non dimenticando che i piazzamenti nella classfica costruttori restano comunque fondamentali in ottica profitti.
Quali sono le novità previste?
Quella a cui assisteremo sarà una rivoluzione aerodinamica, mentre per le novità riguardanti le powerunit bisognerà attendere almeno il 2026. La principale misura di intervento riguarda il controllo dei flussi scaricati dal retrotreno e il modo in cui investono le vetture in scia. Infatti l'obiettivo dichiarato è quello di ritornare ad una F1 più spettacolare dove sia essenzialmente possibile passare chi precede, visto che con l'estremizzazione dei concetti aero introdotti dal 2017 si è andati in una direzione dove le enormi turbolenze in cui si trova la vettura di chi segue, rende praticamente impossibile restare in scia a meno di 2". I tecnci della Federazione hanno così optato per la reintroduzione dell'effetto suolo, visto che gli accorgimenti introdotti nel 2019, sopratutto a livello di costruzione dell' ala anteriore non hanno portato ai risultati sperati. L'obiettivo prefissato col nuovo regolamento sportivo è allo stesso tempo evitare, come avvenuto più volte in passato, che qualcuno possa trarre un beneficio spropositato da questa rivoluzione avvalendosi o delle intuizioni dei propri progettisti o insinuandosi in aree grigie del regolamento. Per questo motivo sono stati definiti dei punti simili o in alcune circostanze delle geometrie rigide a cui tutte le Scuderie dovranno adeguarsi. Il compromesso per un augurato incremento dello spettacolo, sarà certamente una perdita di perfomance sul giro, che al momento non è possbile quantificare, anche se si parla di un range fra 1"e 3".
Il parere dei piloti
Da più parti è però emerso il sentore di come la rivoluzione sia più un tentativo politico di mettere fine all'era più vincente della storia della F1 e di mischiare le carte in tavola. Su questo tema si è espresso Max Verstappen: "I nuovi proprietari hanno ascoltato team e piloti, hanno capito che a causa della turbolenza della monoposto che precede è quasi impossibile avvicinarsi ad un rivale e vogliono gare più aperte – le parole di Max riportate da Autosport – A Imola ero quattro decimi al giro più veloce di Bottas e non riuscivo a passarlo. Abbiamo bisogno di poter seguire da vicino le altre vetture in modo da poter rendere le gare più emozionanti, togliendo peso al risultato della qualifica che oggi è decisivo. Penso alla MotoGP, dove se parti decimo puoi vincere, per noi invece è quasi impossibile stare in scia di un’altra vettura. Le nuove regole dovrebbero servire a correggere questo aspetto, ma è impossibile affermare quali effetti avranno sulla Mercedes e se la rallenteranno”.
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