Con tre Gp ancora da disputare ci si avvia al termine di una stagione anomala, ma non troppo. Per quanto è stato surreale vedere i piloti rincorrersi senza pubblico o robot consegnare trofei ai piloti, alla fine grandi stravolgimenti non ce ne sono stati, almeno per quanto riguarda i titoli iridati. Hamilton ha conquistato il suo settimo campionato del mondo, il quarto consecutivo, il sesto in sette stagioni. La Mercedes ha ancora una volta dimostrato la sua superiorità, allungando la serie di imbattibilità che dura dal 2014. Sembrerebbe tutto già deciso, ma non è così. Gli ultimi tre weekend offrono ancora spunti interessanti su cui concentrarci. La classifica ci parla di una lotta per il terzo posto costruttori ancora apertissima. A contendersi il gradino più basso del podio ci sono: Racing Point, McLaren, Renault e Ferrari. Rispettivamente a 154, 148, 136 e 130 punti. 46 quelli massimi disponibili per ogni gara, che senza grossi colpi di fortuna difficilmente verranno portati a casa. La graduatoria dei piloti, invece, eccezion fatta per Hamilton, offre anch'essa spunti interessanti. Bottas e Verstappen rispettivamente a 197 e 170 punti si giocano la seconda piazza. Difficilmente assisteremo ad un ribaltone, ma la scarsa forma del primo e la voglia di riscatto del secondo potrebbero cambiare le carte in tavola. Ancora più interessante è andare a vedere la sfida per la medaglia di legno. Perez, Leclerc e Ricciardo su tutti. Il pilota della Racing point, ancora senza un sedile per la prossima stagione, guida questa mini-classifica con 100 punti. Lo segue staccato di tre lunghezze il prodigio ferrarista Charles Leclerc, che con il quarto posto di Istanbul ha appena sorpassato Daniel Ricciardo, ora un punticino dietro il monegasco. C'è da capire chi può avere la meglio sugli altri. I prossimi due GP saranno entrambi disputati in Bahrain, su due varianti di un tracciato, quello di Sakhir, che ispira ricordi agrodolci nel team Ferrari. Dopo i successi del 2017 e 2018, infatti, nella scorsa stagione, una perfetta sessione di qualifiche portò grande entusiasmo nel team di Maranello: Leclerc in pole, battendo il record della pista, e Vettel secondo, staccato di soli 294 millesimi. In gara, se non fu disastro poco ci è mancato. Vettel arrivò solo quinto, dopo un testacoda mentre veniva sorpassato da Hamilton. Leclerc, invece, vide sfumare il suo primo successo nella classe regina per problemi alla powerunit (mentre era saldamente primo), e dovette così accontentarsi del terzo posto. Non andò meglio alle Racing Point: Perez decimo e Stroll quattordicesimo. Ma quest’anno, ben sappiamo che "quella rossa e quella rosa" son ben altre vetture. Tracciato che ben si addice alle monoposto color papaya di Woking, impressionante col rookie Norris lo scorso anno, meno per i francesi che sembrano ancora soffrire le alte temperature. Soprattutto nel caso del secondo appuntamento, quello in cui il circuito sarà trasformato in un “quasi ovale”, la scuderia anglo-canadese potrebbe essere nettamente favorita sugli inseguitori. Il motore Mercedes è un gradino sopra gli altri propulsori, anche se McLaren e Renault si sono dimostrate spesso veloci su circuiti a basso carico, mentre la Ferrari vive ancora gli incubi della doppietta italiana Monza-Mugello. C'è da capire se gli sviluppi incoraggianti introdotti a Maranello nelle ultime settimane sapranno confermarsi e se a quanto sembra un ritrovato Sebastian Vettel saprà portare punti preziosi al team.
L'ultima tappa ci porta allo Yas Marina di Abu Dhabi. Qui, i lunghissimi rettilinei potrebbero essere un fastidioso grattacapo per la scuderia del cavallino. I dati sono chiari, a tratti le Racing Point sono le monoposto più veloci, mentre le Ferrari...sono in fondo alla classifica. Cruciale sarà anche portare le gomme nella giusta finestra di temperatura vista la partenza al tramonto. Tuttavia, le tante curve medio-lente potrebbero lasciare ampio spazio alle capacità dei piloti. Anche per la Renault il circuito non appare congeniale e la tradizione lo conferma: solo 14 punti raccolti nelle ultime 5 edizioni. Insomma, i motivi per guardare con interesse ai tre appuntamenti finali della stagione e per divertirsi ci sono tutti. Con uno scatto di orgoglio, riuscirà la Ferrari ad imporsi come terza forza del circus e mettere una pezza ad una stagione sotto le aspettative? O la questione è un derby tutto inglese tra McLaren e Racing Point? Con un exploit della Renault potrebbero invece gettarsi basi solide per l'Alonso tris. Se per i team arrivare più in alto in classifica significa maggiori introiti pagati dalla federazione, per i piloti è tutta questione di orgoglio. Con chi avrà tutto da perdere e chi quasi nulla...


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