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Daniil Kvyat ed Alexander Albon,2019
NASpI: Nuova assicurazione sociale per l'impiego, meglio conosciuta come "disoccupazione". Non siete per sbaglio capitati sul sito dell'INPS e non vi siete imbattuti in un saggio che cerca di ricostruire le cause e le conseguenze del problema del lavoro nel nostro paese. Bensì anche nel mondo della F1, soprattutto i piloti, il centro dell'universo in questo sport insomma, giusto per restare in tema astronomia, rischiano di trovarsi a spasso da un momento all'altro, senza grosse alternative e senza un contratto da sottoscrivere. E' chiaro che nel circus i guadagni a ben vedere rappresentano l'ultimo dei problemi, tanto che nelle classifiche degli sportivi più pagati al mondo, tra base fissa e sponsorizzazioni, è facile trovare alcuni dei nostri idoli, ma per coloro che non navigano nei team di alta fascia e che sì sono ottimi piloti, ma non campionissimi, il discorso si complica un po'. Innanzitutto i posti in griglia sono di per sè non tantissimi, in più la situazione finanziaria di alcune squadre non proprio florida ha riportato in auge il fenomeno dei piloti paganti. Vuoi perchè ricchi di famiglia, vuoi perchè spinti da grossi sponsor (Stroll e Latifi ad esempio non sono i primi e non saranno certamente gli ultimi) finiscono per soffiare il sedile a chi, se valessero esclusivamente i meriti sportivi, lo lascerebbe solo per sopraggiunti limiti anagrafici. La concorrenza è folta. Se da un lato c'è chi già saprà per quale team gareggerà nel 2021, incluso lo stesso Hamilton che non ha ancora rinnovato con la casa di Stoccarda (semplici pratiche negoziali $$$) e dall'altro c'è chi è senza grossi dubbi al capolinea del proprio viaggio, Magnussen/Grosjean infatti non solo salutano Gene Haas e il suo team, ma l'intera compagnia, per altri non è chiaro se saranno protagonisti o spettatori. Se Haas a quanto pare è intenzionata ad affidarsi ad una coppia di giovani esordienti, Nikita Mazepin e l'osservato speciale Mick Schumacher, chi resta col punto interrogativo sono Albon e Kvyat, per i quali come sempre pende la spada non di Damocle, ma di Helmut Marko sulle loro teste, e chi come Sergio Perez, con un anno ancora di contratto, ha scoperto di essere stato licenziato da Racing Point mentre in albergo a Monza, è riuscito a decifrare una telefonata attraverso la parete della sua stanza. Tutto questo bel teatrino per far spazio a Sebastian Vettel, salutato senza neanche tanta delicatezza dalla Ferrari. Se Kvyat rischia di uscire definitivamente dal mondo Red Bull, dopo essere stato cresciuto, promosso, retrocesso, licenziato e poi nuovamente assunto, roba da mal di testa davvero, per Albon la questione è più complicata perchè una eventuale retrocessione in Alpha Tauri risulta verosimilmente bloccata dalla promozione dalla F2 del baby giapponesino Tsunoda. Il punto è che l'intero programma giovanile delle lattine è in crisi, perchè se Verstappen è senza dubbio destinato a fare grandi cose, chi ha seguito le sue orme sembra non all'altezza di poter guidare con serenità al suo fianco e portare punti pesanti al team. Stessa sorte toccata a Pierre Gasly, quest'anno autore anche della sua prima vittoria in carriera sulla ex Toro Rosso. Il che ci aiuta a dare una dimensione specifica della questione e a capire perchè Marko ed Horner stanno valutando di rinunciare ad una politica invidiabile e storica che li porta inevitabilmente a guardare fuori dal proprio kinder garten austriaco, alla ricerca di un pilota solido e costante, che faccia il suo, senza combinare casini e dar fastidio al terribile Max. |
Nico Hulkenberg, GP 70° Anniversario, sostituisce Sergio Perez
La scelta sembra indirizzata verso Nico Hulkenberg, che non solo sembrerebbe rispondere all'identikit che abbiamo appena tracciato, ma quest'anno chiamato in extremis da Racing Point nella doppia Silverstone e al Nurburgring per sostituire i suoi titolari, tutto ha dimostrato tranne che non meritarsi un sedile fisso, offrendo certezze sulle sue abilità nonostante una forma fisica, a dirla tutta, inesistente. Non sappiamo ancora che decisione verrà presa, ma non ci sentiamo di escludere dai pretendenti Checo Perez, pilota veloce, concreto e che si sa far voler bene e che negli anni si è portato a casa diverse soddisfazioni, tra cui nove podi. Cosa mai riuscita al buon Hulk. Da non sottovalutare per il messicano uno sponsor che lo segue dagli esordi, Telcel, che a Red Bull non servirebbe come il pane, ma sotto sotto sicuramente non disdegnerebbe. E per chi resta a piedi, quindi, quale destino? Ovviamente non la Naspi, ma potrebbero restare comunque nell'ambiente come collaudatori o al simulatore, oppure i meno timidi potrebbero tentare la carriera di commentatore televisivo. L'alternativa alla F1 è da ricercare in qualche altra categoria, dove sicuramente spicca la Formula E. Ambiente sicuramente interessante, ma che a dirla tutta sembra un ospizio per chi in F1 non ha avuto gloria. Altrimenti, chi negli anni è riuscito a mettere qualcosina da parte in banca, può tranquillamente decidere di godersi la famiglia e assistere allo spettacolo comodamente dal proprio divano...
A cura della redazione di PrimaVariante
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