Vettel: "Ho dubitato delle mie capacità". Il tedesco parla anche di Leclerc: "Rivedo me stesso in lui"
I dubbi sul futuro
In una recente intervista rilasciata al settimanale Die Zeit, Seb ha analizzato la decisione di restare in F1, abbracciando un progetto molto interessante ma ancora acerbo.
"Penso che il nuovo progetto con Aston Martin apra molte possibilità, non saremo in grado di raggiungere il successo rapidamente, ma sono sicuro che ci sarà un umore completamente diverso e un nuovo obiettivo: aiutare il team a progredire."
Certezze minate
Come ammesso dallo stesso pilota, le difficoltà di quest'anno hanno fatto vacillare le sue certezze: "La stagione di quest'anno è stata molto difficile e ammetto di aver avuto dubbi anche sulle mie capacità, non sono arrivato da nessuna parte ed anche i rapporti con la squadra non sono dei più facili. La storia d'amore è finita, ma io sono ancora motivato."
Appare palese come Seb non veda l'ora di cambiare aria e sia alla ricerca di stimoli che lo spingano a restare nel circus per ancora diversi anni. Ed è evidente come non sia stato semplice affrontare l'intera stagione sapendo di essere stato scaricato dal team di Maranello, per far spazio a Carlos Sainz jr dal prossimo anno. Non solo quindi le prestazioni deludenti della vettura, ma anche la consapevolezza di dover prendere una decisione sul suo futuro.
Il rapporto con Charles
Seb ha parlato anche del rapporto con Charles Leclerc e di come il loro sia stato un rapporto sereno al netto diverse incomprensioni tra i due. Il tedesco ha speso parole al miele verso il monegasco che si è lasciato andare uno sfogo molto duro verso sè stesso dopo aver perso ingenuamente il podio in Turchia.
"Rivedo spesso me stesso in Charles, ovviamente è molto più giovane di me ed è molto veloce, capisco la sua rabbia ma non deve farne una tragedia. Sono sempre stato contento quando ha ottenuto dei risultati prestigiosi e continuerò ad esserlo in futuro", sottolineando come da questi errori si possa solo imparare e che di tempo per migliorare ce ne sia tanto.
Parole da fratello maggiore quelle del tedesco, che avrà ripetuto mille volte anche a sè stesso. Perchè a 33 anni non è troppo tardi per imparare, specialmente dai propri errori. E non è tardi neanche per un nuovo inizio...
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