Domenicali: "Al centro della mia Formula 1 ci saranno i piloti. Il futuro? Molta attenzione alla sostenibilità"
Stefano Domenicali, ex team principal della Ferrari, ha tracciato una sorta di piano programmatico del suo arrivo al vertice della Formula 1: il 5 gennaio prenderà il posto di Chase Carey al timone della FOM.
Il futuro capo del Circus, dunque, in un’interessante intervista esclusiva a La Gazzetta dello Sport, ha spiegato che i piloti saranno al centro del progetto, e che la tecnologia alternativa all'elettrico convincerà molti Costruttori a entrare grazie a costi sostenibili e a uno spettacolo appassionante per il pubblico.
Ecco quanto dichiarato da Stefano Domenicali ai microfoni de La Gazzetta dello Sport:
“La F1 oggi, come piattaforma sportiva e di business mondiale è ancora quella che ha il numero più alto di spettatori e tifosi e dunque è molto forte e solida. In tanti hanno cercato di metterla all'angolo dicendo che è vecchia, non più interessante. Non è assolutamente vero. Penso che al contrario ci sarà sempre più interesse da parte dei Costruttori, dei team privati, da molti altri soggetti. Lo dimostreremo con i fatti. Faremo crescere la parte emotiva”.
“In che modo? Sono anni che vince la Mercedes, ma i cicli ci sono sempre stati. È giusto raccogliere gli stimoli e bisogna fare in modo che il nostro sport rimetta sempre più al centro i piloti. Come, per esempio, nel motociclismo dove viene percepito che sia il pilota a fare la differenza. E su questo fronte la F1 non è mai stata in forma come ora con tanti piloti così giovani e così forti. È chiaro che l’elemento vettura ha un peso molto importante. Un peso che viene meno solo nel momento in cui ci sono situazioni di imprevedibilità come nel secondo GP del Bahrain. Quando le carte si mescolano vengono fuori gare straordinarie, ma non è abbastanza. Abbiamo fatto un passo avanti con le regole 2022 in cui l’impatto dell’aerodinamica sarà minore e ci sarà la possibilità di stare di più in scia. Il secondo elemento è il Budget cap che farà rivedere soprattutto alle grandi squadre le modalità di sviluppo. Ma lo spettacolo passa per altre vie di sviluppo: vogliamo coinvolgere di più le persone attraverso i piloti. La nostra dovrà essere un’offerta di sport, intrattenimento, musica. Un GP dovrà essere come un concerto, un’esperienza unica”.
“L'addio dell'Honda a fine 2021? È un tema che sarà affrontato nei prossimi mesi e che coinvolgerà nuovi produttori. Nella logica della diversità il futuro della F1 è l’ibrido. Perché investire solo sull'elettrico è sbagliato. Serve diversificare l’offerta, tenendo d’occhio i costi. Non si può pensare che i Costruttori affrontino gli investimenti che comportano i motori di oggi. Partiremo da un taglio drastico per evitare gli errori che sono stati fatti in passato. Dobbiamo semplificare le regole: se prendi in mano il regolamento tecnico o quello sportivo sembrano la Bibbia. Si deve semplificare, mantenendo però quanto più piccola possibile la zona interpretativa, evitando le zone grigie”.
“La F1 diventerà affascinante per i grandi Costruttori, non posso dire di più. La F1 può essere una grande piattaforma per ribadire la diversità anche per chi ha investito tanto sull’elettrico. La F1 offre delle possibilità di sviluppo di altre tecnologie e di altre propulsioni con attenzione alla sostenibilità”.
Commenti
Posta un commento