Dopo lo sfogo dei giorni scorsi - Bottas torna a parlare del confronto con Hamilton e fa delle riflessioni sulla Pandemia
Valtteri Bottas, in un incontro organizzato dallo sponsor Petronas, ai microfoni di Formulapassion.it, ha parlato di quest'ultima stagione per lui molto complicata.
Valtteri Bottas torna sul confronto con Lewis Hamilton
"Quest'anno è stato molto bello scoprire nuovi circuiti o tornare su piste dove non si correva da molti anni. Se dovessi scegliere il tracciato che mi è piaciuto di più, direi Mugello. Si tratta di una pista incredibilmente veloce da affrontare con una vettura di Formula 1. inoltre una cosa estremamente positiva è che ci sono molti curvoni in appoggio dove è possibile comunque seguire la vettura che ti precede e scegliere traiettorie diverse. Mi è piaciuto anche correre a Portimao ed Imola, un posto leggendario per la Formula 1. Li metterei in quest’ordine di preferenza. Ma ci sono anche delle piste che mi sono mancate. Tra queste metto senza dubbio Suzuka, che per me è la migliore pista del mondo, per la combinazione di velocità in pista e passione del pubblico”.
"Il mio bilancio personale? Onestamente in questo 2020 non ho raggiunto i traguardi che mi ero prefissato. Ci sono state molte gare strane e sfortunate per me e gare in cui Lewis si è dimostrato più forte. Alla fine ogni anno in più in F1 ti rende più forte. In ultima analisi quest’anno non è stato molto diverso dai miei precedenti. Ho avuto momenti positivi e momenti negativi, come sempre. Di certo ho fatto tesoro delle sconfitte e divento via via un pilota più forte. Non vedo l’ora di iniziare la nuova stagione ripartendo da un foglio bianco nella speranza di avere una stagione lineare senza troppi colpi di sfortuna, come forature e cose del genere. Certo non è semplice gareggiare contro un compagno di squadra come Hamilton che, se guardiamo i numeri, è il pilota di maggior successo nella storia della Formula 1. Non è mai facile batterlo, ma nel tentativo di farlo scopro sempre qualcosa di nuovo su me stesso e cerco di capitalizzare gli errori che compio per cercare di non ripeterli. Tuttavia, ci sono stati anche degli aspetti positivi in questa stagione per me, che devo assolutamente riportare anche nella prossima stagione. Non intendo mollare di certo, nella mia carriera il lavoro duro ha sempre pagato e credo molto in questo. Lewis è stato il migliore di tutti quest’anno ma credo che nessuno avrebbe potuto fare un lavoro migliore del mio nella mia macchina. Il team ogni anno può scegliere un pilota qualsiasi ma alla fine mi hanno sempre confermato la fiducia”.
"Sono certo che questo dipenda dalla qualità del mio lavoro, che loro possono apprezzare, e dalla mia capacità di lavorare in team assieme a Lewis, nonostante si corra duramente l’uno contro l’altro. In qualifica penso di essere a livello di Lewis e anche di superarlo a volte. La differenza tra me e Lewis sta nella consistenza della prestazione in gara. Hamilton riesce ad essere al suo livello migliore in ogni giro ed in ogni gara, senza sbagliare. Questo grazie al suo talento ma anche alla sua grande esperienza. Sulla performance pura posso batterlo, ma in fatto di consistenza di prestazione lui è ancora superiore a me. Non si tratta di un divario enorme, ma di cose molto piccole che poi fanno una differenza grande sul risultato”.
"11 pole e sole 9 vittorie? Sì, in teoria partendo dalla prima piazza si dovrebbe avere un vantaggio importante per la vittoria finale, ma la domenica può sempre succedere di tutto. Ci sono tante cose che possono andare male o tanti aspetti in cui il tuo avversario può essere migliore di te durante la gara. Di sicuro ho perso diversi Gp partendo dalla pole per mie cattive partenze, ma in questo anno penso di aver migliorato molto nel mio passo gara, e credo che questo mi servirà per il futuro”.
"Riguardo la Pandemia? Quando a marzo capimmo che non avremmo corso per l’emergenza Coronavirus, e molte gare iniziarono ad essere annullate, tornai in Finlandia. La lezione più importante per me in questo lungo periodo senza correre è stato capire che ci sono tante altre cose nella mia vita che mi rendono felice, oltre alla Formula 1. Quindi quando la mia carriera sarà terminata, so che potrò essere comunque felice. Ma allo stesso tempo questo virus ci ha messo dinanzi ad una prospettiva diversa per quanto riguarda la nostra salute. Abbiamo compreso che non ci sono garanzie sul fatto che questa sia data per certa in ogni momento. In conclusione è stato un anno molto importante che mi ha fatto apprezzare le cose semplici della vita, che non possono essere date sempre per scontate”.
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