Montezemolo: "Sono molto preoccupato per il futuro della Ferrari... Un mio ritorno? Ho già dato in passato"
Con un progetto tecnico da rilanciare e l'attesa per la nomina del nuovo amministratore delegato, il futuro del Cavallino sembra essere piuttosto incerto
Domenica si è concluso un campionato di sofferta agonia per la Ferrari, ma la testa e le energie dell'intero team erano già da tempo rivolte alla costruzione di ciò che verrà. L'addio di Camilleri e l'ennesimo tentativo di rinnovare la squadra di tecnici e ingegneri, per dare slancio ad un progetto tecnico che fatica a trovare una sua dimensione, sembrano gettare più ombre che luci. Infatti se da un lato possono rappresentare l'occasione per dar vita ad una nuova età dell'oro che sappia far dimenticare in fretta l'ultimo decennio, dall'altro sembrano essere l'ennesimo buco nero in cui la squadra rischia di sprofondare. Una navigazione a vista, dove si prova a mettere una pezza qui e lì, senza aver ben chiara la direzione in cui ci si sta spingendo.
Del momento più che critico ne ha voluto parlare anche Luca Montezemolo, uomo chiave dei successi Ferrari a cavallo dei due millenni. L'ex presidente è sembrato piuttosto preoccupato per il lavoro che attende il Cavallino, sottolineando come ci sia al momento ben poco da salvare.
“In momenti come questi, molto difficili, voglio evitare ulteriori polemiche con la Ferrari. Io sono preoccupato perché i risultati di quest’anno, con il Cavallino senza neanche un giro in testa, evidenziano problemi che ci si porta dietro da tempo e creano interrogativi importanti sul futuro. Questo nasce da un tipo di organizzazione orizzontale che in F1 non può sussistere, tipico di chi non ha esperienze e non ha conoscenze della F1 e forse non ha nemmeno l’umiltà di vedere come sono organizzate le migliori squadre o com’era organizzata la Ferrari stessa quando vinceva in continuazione. Oggi per poter vincere devi avere qualche elemento di riferimento che faccia la differenza”.
Montezemolo non attribuisce molte colpe all'attuale team principal Binotto, osservando come sia stato poco supportato da figure chiave come Camilleri ed Elkann, a cui mancherebbero competenze e spirito per ricoprire quel ruolo.
"Purtroppo su Mattia Binotto non ho molto da dire, lo vedo molto solo. Nel 2021 le modifiche regolamentari sono minime, quindi tutto lascia prevedere che Mercedes e Red Bull dovrebbero essere davanti e che sarà difficile giocarsela con loro. Il 2022 avrà regolamenti nuovi che bisognerà interpretare con attenzione da adesso, per cui vedo un futuro con molte incognite".
In questi giorni di indiscrezioni, dove si rincorrono nomi su nomi per chi debba sostituire Camilleri, un gran numero di appasionati chiede, in maniera suggestiva, un ritorno in campo di Montezemolo.
"Se ci sono possibilità che io possa tornare in Ferrari? La domanda non va posta a me: nessuno mi ha chiesto nulla. Penso di sapere quali sono i problemi da affrontare in tempo ma, come si dice, io ho dato e ora vedo con grande dispiacere una Ferrari doppiata, fuori dai primi posti. Penso che Stefano Domenicali sarebbe stato un a.d. perfetto visto il lavoro fatto negli ultimi anni. È un momento difficile per la scuderia, sono preoccupato".
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