In questo momento vorremmo essere Esteban Ocon per toglierci qualche sassolino dalla scarpa. A chi lo dava già spacciato come vittima sacrificale di Alonso e a chi non troppo tempo fa non ha creduto un lui, potrebbe tranquillamente mandare la foto del suo primo trofeo. Sceglie il momento giusto per vendicarsi di Mercedes, proprio quando non per coraggio ma per necessità mettono un giovanotto sulla loro astronave. La vendetta è un piatto che va servito freddo. 9 meritato per il francesino
Aitken e Fittipaldi meritano una sufficienza di stima e di benvenuto. I due esordienti, di certo, non si sono fatti notare per le loro abilità di guida, ma vanno incoraggiati. Il britannico ha comunque il merito di aver fatto meglio di Latifi. Arrivano ultimo e penultimo tra i classificati ed è giusto che sia così. I ragazzi devono fare le ossa!
Charles from hero to zero. In qualifica fa qualcosa a cui stenta a credere anche lui, dopo tre curve invita Perez e Verstappen a giocare alle autoscontro. E' difficile per Carletto vedere uno spiraglio e non provarci, soprattutto quando anche divertirsi con questa vettura è un lusso e la pazienza se n'è andata da un pezzo. Se ne torna a casa arrabbiato, con qualche parolaccia di Max, tre posizioni di penalità ad Abu Dhabi e due punti sulla licenza. Signor Leclerc quanto fa 3+2?
Noi per simpatia cerchiamo spesso di difenderlo, menomale che ogni tanto ci dà ragione e ci fa pensare che forse di F1 capiamo qualcosa. I soldi possono comprare anche un team, ma non il talento. Non sarà al livello di suoi altri coetanei, ma Lance Stroll quando ci si mette il suo lo fa e si prende un 7. Speriamo che papà Stroll per una volta sia contento che Perez sia arrivato davanti al caro figliolo...
Vettel da 'Festivalbar'. La settimana scorsa avevamo accennato alle doti canore del quattro volte Campione del Mondo, e venerdì abbiamo avuto la prova che sia un grande appassionato di Mina: “Tu mi fai girar come fossi una bambola...”. Oggi il suo mood era “L’importante è finire”. Che noia vederlo così, ma non ci sentiamo di condannarlo. Voto 6-
"Se qualcosa può andare peggio lo farà". L'unico che non avrebbe dovuto vincere questo Gp, l'ha fatto. Albon ce la sta mettendo tutta per non essere dei nostri il prossimo anno e anche gli eventi sembrano dargli una mano. E non ce ne voglia, ma questo Perez non può restare sul divano il prossimo anno. Perdonaci Alexander, 6 come la posizione di arrivo
Sainz è sveglio e pure spigliato! Un’altra gara tra sorpassi e controsorpassi, poi la chicca via radio: “Ma cosa aspetta a darsi una mossa?” riferendosi a Valtteri Bottas. Grande Carlos, avremmo voluto saperlo anche noi! E comunque, leggermente iellato anche lui: la Safety Car gli ha tolto la possibilità di raggiungere un piazzamento migliore. Al Matador diamo 7,5
Russell ce l’ha, eccome se ce l’ha. Il pilota più chiacchierato del weekend dimostra di avere le spalle larghe, il piede pesante e raffinato, e due... così grandi. L’unico a venir meno è stato il fattore C. La sua non vittoria rientra tra gli strani incroci astrali a cui ci ha abituati questo 2020. Voto 9 a ‘The Rocket’
Da 'The Rocket' a 'Team Rocket' (per gli appassionati dei Pokemon) è un attimo. Mettere la testa sotto la coperta e non uscire per un po' potrebbe essere la soluzione giusta per sottrarsi all'imbarazzo. Probabilmente se riavvolgessimo il nastro delle ultime tre stagioni della Mercedes riscontreremmo un numero di errori totali minore rispetto a quanti ne abbiamo visti a Sakhir. Esordio rovinato al baby prodigio Russell e porte spalancate a ogni sorta di complottismo. Complimentoni, eccovi servito un bel 3
Perez: il fato toglie il fato dà. La settimana scorsa il destino gli aveva scippato il secondo podio consecutivo, ora invece gli ha regalato il primo successo: centonovanta gare ci sono volute per vederlo sul gradino più alto del podio. Quanto ci vorrà ancora alla Red Bull per decidersi a prenderlo? Lacrime di gioia per Checo, noi piangiamo al solo pensiero che questo pilota qua non ha ancora un sedile. Gli diamo 9. E ora Tacos, Tortilla e Tequila
Non diteci nulla, ma le parole Campione del Mondo e Schumacher messe vicine scatenano sempre sensazioni non proprio banali. A momenti rischia di mandare tutto all'aria, come il papà ad Adelaide nel '94, ma il destino li accomuna, almeno per il momento. 10 volte in bocca al lupo Mick!













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