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Grosjean vorrebbe richiedere uno studio sul cervello per capire come non sia svenuto dopo l'incidente in Bahrain

 

Il pilota francese vuole rendersi d'aiuto verso la Federazione per continuare a migliorare le condizioni di sicurezza dei piloti


A circa un mese dal terribile incidente che lo ha visto coinvolto, Romain Grosjean sta continuando il suo percorso di recupero. Guarito quasi del tutto dalle bruciature più serie riportate alla mano sinistra, l'ex pilota della Haas si sta concentrando, insieme alla FIA, per capire come la sicurezza possa essere ulteriormente migliorata.

"Io credo che ci siano molte cose da poter imparare da un incidente e nel mio caso, siamo fortunati del fatto che io sia vivo, che ne possa parlare e che ricordi tutto" ha spiegato sul suo canale YouTube. "Non so se sia una cosa positiva, ma ricordo tutto e credo che alcune aree grigie del mio incidente siano state già comprese ed altre lo saranno a breve. Il prossimo grande passo, almeno per me, è capire cosa è successo sotto al casco al mio cervello. Fisicamente, si è visto come io sia uscito illeso dall'auto, anche se con qualche piccola bruciatura. I guanti possono essere migliorati, ma non mi spiego ancora una cosa. In un impatto di circa  60G dovresti perdere conoscenza, anche per pochi secondi e non dovresti essere lucido e consapevole come è successo a me. E' questo che mi ha salvato la vita, ma mi piacerebbe capire attraverso dei sensori sul cervello in caso di incidente, se si può fare qualcosa in più per il casco, il poggiatesta e la sicurezza in generale per permettere ai piloti di rimanere sempre coscienti in caso di impatti importanti".



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